Lucio corsi è la voce fuori dal coro della musica italiana

È vero, non è un rapper, e forse potrà sembrarvi fuori luogo, ma secondo me è davvero importante parlare di Lucio Corsi. Ammetto di averlo conosciuto da Sanremo, ma di essermene affezionato subito per il modo che ha di raccontare la vita, da un punto di vista diverso da quello che siamo abituati a vedere nel panorama della musica italiana odierna. Corsi rappresenta chi si sente lontano dalla retorica dominante, spesso incentrata sulla forza e sulla violenza come unici mezzi per affermarsi.

Esce oggi con il suo nuovo album "Volevo essere un duro", un disco di 9 tracce che include ovviamente il suo pezzo sanremese e altre otto tracce che mischiano rock e cantautorato.

L'amore prende forme diverse nei brani del disco: in "Tu sei il mattino" si racconta un amore rivolto alla crescita personale e ai ricordi che accompagnano i primi passi nella vita. "Situazione complicata", invece, esplora un sentimento impossibile e tormentato, mettendo in luce la difficoltà e il fascino delle passioni che sfidano la logica.

La solitudine emerge con forza nel brano "Sigarette". Le sigarette diventano simbolo di pause che accompagnano i propri esami di coscienza, raccontando il conforto di abitudini familiari e silenziose.

Lucio Corsi

La fantasia, l’umorismo surreale e l’irriverenza giovanile trovano spazio nei brani "Francis Delacroix", "Il Re del rave" e soprattutto "Let There Be Rocko", in cui personaggi eccentrici e fuori dagli schemi vivono avventure raccontate in maniera coinvolgente. Questi racconti di vite lontane da quella dell'autore sono estremamente interessanti, e alla fine ognuno di noi conosce o ha incontrato almeno una volta un Francis, un re del rave o un Rocco.

"Questa vita" affronta in modo semplice e profondo le complessità dell’esistenza, rappresentata come un mosaico di esperienze diverse, ognuna con il proprio valore e significato. Il brano suggerisce l'importanza di accettare non solo i momenti felici, ma anche quelli più difficili, come parti essenziali di un quadro più grande.

"Nel cuore della notte" merita invece un discorso a sé, diventando il momento più sincero e profondo dell'album. La notte è rappresentata come lo spazio ideale per confrontarsi con le proprie fragilità, paure e inquietudini più nascoste, mostrando l’artista nel suo lato più introspettivo e riflessivo. È un lungo viaggio, ben 6 minuti di canzone che parla direttamente alle emozioni più profonde dell’ascoltatore.

Nel suo insieme, "Volevo essere un duro" è un album che parla direttamente a chi cerca un'alternativa sincera alla narrazione musicale degli ultimi anni, affermando Lucio Corsi come una delle figure più originali e genuine della scena musicale italiana di oggi.
Sarebbe interessante vedere come questa tipologia di immaginario, fatto di quotidianità, delicatezza e personaggi fuori dagli schemi, possa trovare spazio anche nel mondo del rap, offrendo una prospettiva nuova e discostandosi da ciò che siamo abituati a sentire.

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