L’EQUILIBRIO TRA SOLDI E FELICITà NEI TESTI RAP

Introduzione

Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità, e nel rap game, come nella vita, c’è un argomento sempre caldo: i soldi fanno davvero la felicità?

Soldi e felicità nei testi rap

Il rap italiano racconta spesso questo rapporto complicato con il denaro.
Marracash, in "Power Slap", ironizza dicendo: “Il cash compra la felicità, dov’è il negozio?”. Una provocazione che sottolinea come, pur avendo denaro, la felicità non possa essere semplicemente acquistata come un prodotto qualsiasi. La sua ironia mette in evidenza che la felicità è qualcosa di più complesso rispetto a ciò che possiamo comprare.

Emis Killa in "La mia prigione" esprime una frustrazione condivisa da molti: «La felicità quaggiù non fa mai sconti. Vorrei comprarne un po’ ma non mi bastano mai i soldi». Emerge chiaramente la percezione che, per quanto si possa accumulare denaro, la felicità sembra sempre sfuggire, quasi come fosse in vendita a un prezzo irraggiungibile, anche per chi sembra avere tutto.

Jake La Furia invece, nel brano "Milano Bloody Money", offre un punto di vista cinico ma realistico: «I soldi non danno felicità, ma solo quelli degli altri». In altre parole, spesso chi afferma che i soldi non portino felicità lo fa forse per una forma di invidia verso chi possiede ciò che loro non hanno. Rimane aperta però una riflessione: se fossimo dalla parte dei ricchi saremmo davvero felici o ignoriamo volutamente tutte quelle sfumature nascoste dietro il successo economico?


Guè nella canzone "Nessuno" approfondisce ulteriormente la riflessione dicendoci che «La felicità è la bugia del secolo, fai finta di essere contento e dei tristi ti seguono», affrontando il tema dell'apparenza, la pressione sociale che spinge a fingere una felicità che non si prova realmente. Guè critica apertamente questa cultura, dove spesso è più importante sembrare felici piuttosto che esserlo realmente.


In conclusione

Ma quindi i soldi danno davvero la felicità? Forse la verità, come sempre, sta nel mezzo. Ognuno trova il proprio equilibrio personale tra denaro, felicità e autenticità, e il rap è lì a ricordarcelo con l’onestà con la quale questa domanda va affrontata.






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